Lungo la via Roma scopriamo “la Colombaia” di ottima fattura, per qualcuno di stile “arabesco”, per chi scrive più liberty, simbolo del paese, con di fronte l’antico palazzo Cuoco.
Più su i palazzi Guarino ex Oliva, Criscuolo ex Spagnuolo, Borrelli e il vetusto palazzo Cuoco un tempo forse destinato a convento, come vuole la voce del popolo, considerandone le strutture e ricordandone gli affreschi sulle pareti delle arcate al piano rialzato ora inesistenti ma presenti negli anni ’50. Percorrendo la via Dei Mille, presso il largo Guglielmo Marconi (i sabbiuoli), troviamo il Palazzo Verdoliva, poi proseguendo quello di Di Giulio-Oricchio oggi Ciardi-Casale, più su palazzo Melella nel passato Lombardi ed infine, forse il più antico di tutti questi, palazzo Magnoni, oggi Santangelo-Chirico-Rizzo, un tempo sede della Gendarmeria Borbonica. Osservando questi edifici si possono scoprire i segni delle vecchie culture artistico-architettoniche: dai portali e “caposcale” ai mascheroni, dagli stemmi in marmo alle opere in ferro battuto. La visione diretta mostra ciò che è arte; la descrizione non realizza l’opera ma ne esprime solo delle qualità.